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Archive for the ‘Arcotoscanatv Incontri’ Category

“I Guelfi”, società fiorentina di Football Americano, sta crescendo velocemente nelle attese e nella stima del pubblico e può contare ormai un numero considerevole di sostenitori. Anche 5.000 persone presenti ad una partita di Campionato! Christian Petrucci ci apre il cancello del campo in Via dell’Isolotto e una finestra sul mondo di questo sport dove la squadra è fondamentale e l’organizzazione è essenziale per vincere. Uno sport giovane pensato per atleti giovani: 40 anni è il massimo consentito, ma il meglio si dà in una fascia che va dai venti ai trenta anni, in una attività estremamente spettacolare, veloce, impegnativa dal punto di vista atletico. 40 giocatori solo per la prima squadra, alcuni già in Nazionale, si incontrano con i colori de “I Guelfi” due volte la settimana, su questo terreno incolto, ai margini della  città, tra il fiume e il cemento, esclusivamente riservato per i loro allenamenti. Il dirigente Filippo Martelli e Filippo Paciaroni allenatore della difesa, ci guidano nelle regole e nella filosofia del Football, poco avvezzo all’individualismo che governa il calcio nostrano, che illumina e incorona come star soprattutto singoli campioni. Attrezzature speciali provenienti dall’America costituiscono il corredo indispensabile ma la vittoria viene sempre e comunque dal gruppo, dalla coordinazione tra attacco e difesa, dal gioco “di squadra” in cui il singolo non può né emergere né vincere da solo. “A volte sono piccole squadre senza campioni ma con un gioco di squadra splendido quelle che vincono i Campionati” conferma Filippo Paciaroni “ed è importante coordinare la difesa e l’attacco secondo la situazione della partita”. Una filosofia di gioco a cui non siamo abituati, che può insegnare a vivere oltre che a vincere una partita. “E’ un gioco che parte da fermo e poi si fa veloce, strategico, organizzato” dice ancora Filippo, “quindi dinamico e coreografico, molto visivo, fatto apposta per i moderni mezzi di comunicazione”. Una palla ovale impugnata a dovere attraversa il campo secondo una traiettoria sempre studiata, voluta, mirata nell’obiettivo e nella parabola più o meno tesa, con una punta molto acuta, studiata apposta per volare sicura, radente come una freccia scoccata da un invisibile arco.

Per informazioni: www.guelfifirenze.it

A.S.D. I GUELFI Firenze – American Football Team
Sede: Viale Redi, 65 c/o Studio Avv. Cecchi – 50144 FIRENZE – Toscana – Italia
E-Mail: info@guelfifirenze.it – Telefono: 339.7012020

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Tra il Ponte Giovanni da Verrazzano e il Ponte S. Niccolò, sulla riva sinistra dell’Arno, si apre lo specchio di fiume dedicato ai Canottieri Comunali di Firenze.
La società, attiva dal 1934, è una delle più antiche della città, vincitrice di un numero incredibile di medaglie, premi e riconoscimenti, con  un’attività che è essenzialmente di squadra e che riesce ad unire e appassionare soprattutto molti giovani. Per Firenze un vero orgoglio.
Sul terreno comunale del greto si trova la Sede, con tutti i suoi materiali: canoe sistemate sui sostegni, in secca, ben protette con i loro profili arcuati, remi e tutte le attrezzature necessarie per le riparazioni continue. Proprio sotto il Ponte da Verrazzano è sistemata l’officina per il restauro: un grande spazio al riparo, tutelandolo così da altre invasioni indesiderate.
Le agili canoe che scivolano sul fiume silenziose possono interpretare stili diversi, secondo la qualità dell’acqua: canoa fluviale, olimpica, kajak, dragon boat e la spettacolare canoa-polo, che si pratica a squadre, su tratti di acqua calma, in cui occorre, oltre che pagaiare anche palleggiare e fare goal su reti a cesto quadrato poste a due metri di altezza dal pelo dell’acqua. Le partite, velocissime,  comprendono due tempi di dieci minuti  durante i quali si possono fare anche più di 20 goal con una spettacolarità assicurata.
Gli allenamenti vengono fatti ai Canottieri Comunali, quasi ogni sera dopo le 18. Anche solo per curiosare un po’ merita scendere le scalette che dalla via trafficatissima conducono sulla spiaggetta tra gli alberi, dove miracolosamente  il rumore della città si spenge e dove si dimentica di essere a Firenze. Lì ti prende il fascino dell’acqua, del verde, del rumore ritmico dei remi, del vento leggero e gli occhi si posano sulla riva di fronte verdissima. Il Ponte resta sopra di noi, con il suo carico cittadino, e verso ovest, verso il sole che tramonta, il profilo in controluce del ponte S. Niccolò, tra le torri e i tetti rosati, ci attira in una dimensione senza tempo, in cui, anche solo da osservatori ci piace… naufragare…
Per informazioni Alessandro Piccardi: a.piccardi@canottiericomunalifirenze.it

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Gli strumenti “ad arco” sono quelli nei quali la vibrazione è sollecitata da un archetto su cui viene teso un fascio di crini di cavallo.
Luca Provenzani, concertista, maestro di strumenti ad arco e in particolare innamorato da sempre del violoncello, è di nuovo in questi giorni alla guida del “Premio Crescendo”, concorso musicale internazionale per giovani da 6 a 30 anni, che si tiene anche quest’anno, in collaborazione con il Comune di Firenze, all’interno del Teatro 13, il piccolo gioiello liberty nell’ex-Istituto dei Ciechi di Via Nicolodi.
Un’occasione per incoraggiare e valorizzare nuovi talenti, non solo italiani. Uno solo tra tanti, il violinista Andrea Barla, protagonista di alcune tra queste nostre immagini, nato a S.Remo e che vive e studia in Germania. Silenzio, commozione, rispetto accompagnano le esibizioni dei ragazzi che, con estrema professionalità e disciplina, uno dopo l’altro si succedono sul palco, facendo vivere i propri strumenti di fronte alla commissione e al pubblico, riuscendo a far vibrare le corde più segrete di qualsiasi spettatore, anche non esperto.
Musica: meravigliosa terapia dell’anima. Creata da strumenti e da mani sapienti. Mani che suonano e mani che lavorano legno e corde in modo magistrale, esclusivamente per creare note, melodie, arte.

La serata finale del “Premio Crescendo”, si svolgerà il 15 giugno al Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, a Firenze.

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… si può vincere o perdere, entrare nella storia dei record o nella depressione dell’aver perso.

Un piccolo secondo, o anche meno, decretano un’olimpiade, un campionato, una vittoria o una sconfitta, scavando un solco incolmabile tra un atleta arrivato primo e uno arrivato secondo e ancora di più tra un ammesso e un escluso, tra un campione e uno sconfitto. Senza il tempo, che è impossibile calcolare esattamente anche con i più sofisticati strumenti, non esiste vittoria in moltissimi degli sport più conosciuti: nuoto, motociclismo, sci, corse di ogni tipo, automobilismo, pugilato, calcio, ciclismo, rally… Eppure non si dà mai abbastanza risalto ai cronometristi, che sono esperti, volontari, appassionati senza i quali la maggior parte delle gare che ci entusiasmano non sarebbero possibili. La Federazione FICr, in attività da 90 anni, dal 1921, conta in Toscana circa 60 coraggiosi aderenti per circa 500 gare annuali, che passano domeniche intere in gara, oltre ad altri due giorni almeno, in sede, a Firenze in Via dell’Argin Grosso, dove sono custodite attrezzature importanti che via via vengono trasportate, montate, utilizzate e riportate sempre a carico dei cronometristi stessi che di tutto si devono occupare.

La loro motivazione è l’amore per lo sport, di cui necessariamente devono conoscere varie discipline, ma anche la passione per gli strumenti di precisione e per la gestione del tempo, questo grande padrone della nostra vita.

“Di noi si parla solo quando si sbaglia” dice il Presidente Gabriele Bani ricordando lo storico episodio di Carl Lewis a Firenze nel 1983, quando fu registrato dal cronometro in pista il tempo di 9,92, poi smentito dalla pellicola che impiegava 30 secondi in più a registrare i risultati. Molti sono i momenti di fatica, di dedizione paziente, come in certe gare all’aperto, sotto la pioggia o sotto la neve, quando il cronometrista deve rimanere immobile per tutto il tempo, dall’inizio fino a quando l’ultimo atleta passerà davanti a lui. Oppure al chiuso, in certe piscine, quando il cronometrista finisce per inzupparsi, uno schizzo dopo l’altro, per tutto il tempo delle nuotate, tra tuffi di inizio e virate, visto che non può allontanarsi dal luogo di gara… e tanto meno asciugarsi.

Tra i cronometristi più attivi, oltre a Gabriele Bani, Mario Salvadori, esperto di pugilato, atletica e trotto, Lando Poggi, esperto nell’autodromo, Roberto Innocenti e Saverio Ventrella, dedicati al nuoto.

Nel tiro con l’arco il tempo delle volée è  registrato e indicato dai colori del semaforo sul campo e spesso costituisce un elemento in più di stress che condiziona le nostre performances. Krono, il crudele dio dei Greci, padre di Zeus, unico dei suoi figli che riuscì a detronizzarlo, era una terrificante divinità, figlio a sua volta di Urano e di Gea, cioè dell’Universo intero e della Madre Terra, e continua a farci paura nella sua inesorabile vastità e potenza.

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Una società antica quella dei Bandierai degli Uffizi, che da trentasette anni aprono e accompagnano le più solenni cerimonie cittadine, incantandoci con la sacralità e la bellezza di un rituale che si ripete immutato nel tempo e capace di risvegliare ogni volta in chi guarda un sottile orgoglio che ci meraviglia.
Il più noto appuntamento sarà  lo “Scoppio del Carro” della prossima Pasqua, quando gli Sbandieratori in costume apriranno il corteo. Un altro appuntamento da non perdere sarà il Trofeo Marzocco, nel pomeriggio del Primo Maggio in Piazza della Signoria, un torneo internazionale di grande importanza, a cui molti gruppi tengono a partecipare e poi l’imperdibile Calcio in Costume. Filippo Giovannelli ci accompagna nel mondo delle bandiere, irrinunciabile ricchezza storica di ogni  popolo, che certamente non sono soltanto stoffa, ma sono anche e soprattutto simboli, storia, rito e anche emozione, senso di appartenenza, orgoglio cittadino. Alcune rappresentano gli stemmi di famiglie nobili: quelle che hanno frecce o archi incoccati raccontano di stirpi guerriere.
Quella dello sbandieratore è un’arte difficile, non propriamente uno sport ma che pure ad esso si avvicina per le capacità atletiche che richiede, per gli allenamenti settimanali, per la coreografia che ogni volta va rappresentata secondo schemi precisi e stabiliti. Tanto che si propongono veri e propri spettacoli a cui assistere: le bandiere volano in corteo componendo figure, partendo dalla forma fondamentale dell’8, accompagnate dalla musica delle chiarine e dei tamburi. Ipnotiche e fantastiche ci trasportano con sé, in una dimensione senza tempo, portandosi dietro anche i nostri sogni.

Per informazioni: filippogiovannelli@gmail.com e http://www.filippogiovannelli.it

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Eugenio Giani, Presidente del Consiglio del Comune di Firenze, Presidente del Coni Provinciale e Consigliere della Regione Toscana ci accoglie in Palazzo Vecchio, “salotto buono” dei fiorentini, sul terrazzo esclusivo che guarda, all’esterno, i tetti e le antiche torri e che, all’interno, si volta verso il fantastico e imponente Salone dei Cinquecento, tra i più grandi e preziosi d’Italia, che Savonarola volle come sede del Consiglio Maggiore, costituito, appunto da 500 membri.

Un rapido giro di sguardi sul panorama, reso ancora più splendente da un aprile benevolo, in una dimensione inimmaginabile dalla quotidianità della Piazza, più vicini al cielo, con lo sfondo delle colline e del Duomo con la sua cupola rotonda e materna. Sotto di noi, nello splendido Salone, i dipinti del Vasari delle Battaglie fiorentine in cui spicca un trionfo di balestrieri e di balestre, armi concepite come evoluzione del semplice arco di legno. La balestra, infatti, nata sulla base dell’arco composito, permetteva una  maggiore potenza e una più lunga gittata, i dispositivi per sganciare la corda richiedevano minore sforzo e minore abilità al tiratore, anche se il posizionamento della freccia dopo ogni lancio risultava più lenta, rendendola un’arma più adatta in fase di difesa, al riparo di roccaforti, torrioni o bastioni. Archi compositi erano noti a Leonardo che li utilizzò per lo studio di materiali e applicazioni che potessero dare migliori risultati, come un rilascio meccanico e  forme più evolute di frecce. In seguito, con il diffondersi delle armi da fuoco, la balestra cominciò a perdere popolarità ma continuò a lungo ad essere usata sulle navi. I dipinti del Vasari costituiscono una delle testimonianze storiche più importanti sull’utilizzo della balestra per scopi di guerra nel XVI secolo.

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Se è un piccolo desiderio quello che ci guida non potremo mai raggiungere la vetta dell’obiettivo.
Pietro Suk, nel corso di formazione per la Scuola Regionale Toscana tenuto a Poggibonsi (Siena) lo scorso novembre 2010, apre il suo intervento disegnando una piramide e segnando i traguardi che i ragazzi hanno detto di porsi per il loro futuro di atleti. Raggiungere un posto nella squadra nazionale può essere piuttosto facile, “lavorando con grande impegno”. Ma il campione non può avere un sogno piccolo, che tocca un punto basso nella scala dell’ambizione! Un grande campione che cammina, lavora e si impegna veramente non può avere altro che la cima più alta come aspirazione. Chi va in montagna, se sa di dover affrontare una collina bassa e poco impegnativa, porterà con sé poche scorte e piccole attrezzature. Se invece dovesse affrontare l’Himalaya partirà allenato, attrezzato adeguatamente e comunque deciso ad affrontare sacrifici e rischi eccezionali. Nessun allenamento, da solo, sarà efficace e ci porterà lontano se non avremo anche un grande obiettivo nel cuore. Avere un grande desiderio spanderà una immensa luce sul nostro cammino, ci darà la direzione e la forza perché noi tutti…..“siamo fatti della stessa materia dei sogni” (W. Shakespeare, Sogno di una notte di mezza estate).

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Carlo Pellegrini, architetto fiorentino appassionato per vocazione del cinema in tutte le sue caleidoscopiche  realizzazioni, è entrato da questo autunno come protagonista in un progetto che il presidente dell’U.S.Affrico, Fabrizio Zanardo, sta realizzando nella sede restaurata e rinnovata del suo storico teatrino.

Il Glue, alla lettera “colla”, è il nome del gruppo di volontari che lavorano per  promuovere la partecipazione attiva di chiunque abbia piacere di  passare qualche ora in compagnia, all’interno di questa notissima società,  sistemata proprio nel cuore della Firenze sportiva, tra lo Stadio Artemio Franchi e la Piscina Costoli. L’U.S.Affrico offre spazi al calcio, al basket, alle bocce e al tennis, con le relative “scuole” che ospitano oltre 600 bambini, e si sta allargando sul podismo e la pesca. Ma non solo: in alcuni giorni della settimana si propongono iniziative culturali, di musica, di teatro … e il giovedì alle 21, si può partecipare ad un cineforum di altissimo livello, con aperitivi (dalle 19,30) e commenti, in totale amicizia e relax.

Frecce e archi, che in ogni tempo hanno fatto da sfondo a film d’avventura e di azione, dal classico “far-west” al più ovvio Robin Hood, ci vengono svelati da Carlo Pellegrini anche in ambiti cinematografici meno noti, simboli inattesi o evocati in situazioni improbabili e fuori dal consueto, in un magico viaggio che potrebbe un giorno concretizzarsi in uno speciale “cineforum arcieristico”.

per info: cinema@gluefirenze.com

 

 

… il maestro d’arco a cui si riferisce Carlo nel video è il campione ed esperto di arco storico Giuseppe Bianchi.

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Nelle grotte sotterranee l’acqua è sovrana. Gira, penetra, si infiltra, scava rocce durissime, crea spettacoli, scenari, città visibili solo a pochi privilegiati. A volte resta imprigionata per secoli nella pancia della terra e diventa acqua fossile, impossibile da perdere, eterna, quasi l’idea primordiale dell’acqua. Trasporta minerali, accatasta materia oppure la lima, la consuma, la trasforma. Crea archi rotondi, o acuti, allungati o panciuti, ponti tra mondi sotterranei e città impossibili, fatte di rocce, spunzoni, laghi che vivono nel buio assoluto e all’improvviso si possono manifestare alla luce di una lampada, tenuta nelle mani di uno speleologo, che per avventura, curiosità e amore per la natura ha il coraggio e la capacità di penetrare la pancia della terra e guardare, con la meraviglia e lo stupore di chi apre gli occhi per la prima volta in un mondo inimmaginabile.

Michele Cuccurullo, Presidente del Gruppo Speleologico Fiorentino, istruttore appassionato, (per info: michele.cuccurullo@gmail.com) ci apre una fessura curiosa sul suo mondo, fatto anche di … meravigliosi archi naturali.

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Franca Galli, fisioterapista dell’Unità Spinale della Azienda Ospedaliera di Careggi, è tra i docenti del corso di formazione tenuto dal Comitato Regionale Fitarco presso il Coni Toscana a Firenze lo scorso 4 dicembre. Nell’intento di sviluppare e accrescere una collaborazione sempre più stretta tra il mondo sportivo e la medicina, anche nel suo intento riabilitativo, Franca ha saputo condurre i numerosi istruttori partecipanti al corso attraverso il mondo della rinascita fisica e sociale, che segue lo schianto di un evento disastroso che comporta una lesione vertebrale. Una rete di specialisti, tra cui anche gli istruttori sportivi, è coinvolta nella missione riabilitativa, che può portare nuovi atleti a raggiungere traguardi importanti ma che, prima e soprattutto, riporta alla vita vera persone che altrimenti sarebbero perdute.

Ecco un piccolo estratto dal suo intervento: l’introduzione al concetto di riabilitazione globale.

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