Il suono più triste, il suono più dolce,
il suono più pazzo che c’è
lo fanno gli uccelli in primavera
alla deliziosa fine della notte.
Sulla linea tra marzo e aprile
la magica frontiera
oltre la quale l’estate esita
quasi troppo celestialmente vicina.
Ci fa pensare a tutti i morti
che qui con noi sono stati
per l’incantesimo della separazione
crudelmente divenuti più cari.
Ci fa pensare a ciò che avemmo
e a ciò che ora rimpiangiamo.
Quasi vorremmo che quelle sirene
se ne andassero e tacessero.
Un orecchio può spezzare un cuore
rapido quanto una lancia
vorremmo che l’orecchio non avesse un cuore
così pericolosamente vicino.
Emily Dickinson
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